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La chiesa del Vizzero


La cronologia ricavata dal documenta originale di fondazione, cita tre date :
8 Luglio 1666, gli uomini della parrocchia erigenda si riuniscono davanti all'oratorio del Vizzero, per iniziare la compilazione del rogito (brutta copia).
18 Luglio 1666: gli uomini che hanno fondato il beneficio, s'impegnano solennemente, uno alla volta, a dare i terreni e i frutti delle loro terre, riuniti ancora davanti all'oratorio o Chiesa del Vizzero.
15 Settembre 1666: data ufficiale della stesura del rogito eseguito in Bologna nel palazzo arcivescovile nella residenza del Vicario.
Dal documento di fondazione rogato dal notaio bolognese, Battista Puberini, risulta che il Vizzero apparteneva al territorio dell'Orsigna facente parte della chiesa di Sant'Agostino dei Boschi, del comune di Granaglione.
Dell'Orsigna sono i costruttori di un oratorio che divenne poi la chiesa del Vizzero, così pure i promotori della fondazione del beneficio parrocchiale del Vizzero.
Questi uomini, eletto un loro rappresentante, Sabatini Giovanni, lo mandarono a Bologna davanti al designato del Card. Buoncompagni, al suo Vicario e al Dot. Rodolfi Don Antonio. giurista deputato, per stipulare il documento di fondazione della parrocchia del Vizzero.
Il beneficio del Vizzero, composto di appezzamenti di terreno, castagneto e seminativo, aveva rendita di 10 scudi e 8 paoli annui.
In base a questa cifra, attestata dai testimoni che presentano Sabatini Giovanni, loro procuratore, il Vicario del Cardinale Arciv. eresse e fondò il Beneficio (semplice) del Vizzero sotto il titolo della Beata Vergine e di San Michele Arcangelo, con la condizione che il primo Rettore (sacerdote) fosse Don Giovanni Tombelli dell'Orsigna; che i successori (s'intende anche il primo) fossero tenuti a celebrare tre messe per le anime dei fondatori del beneficio; che vacante il beneficio, si procedesse all'elezione del successore con "scrutigno segreto" eseguito con fave bianche e nere, (erano probabilmente nella maggior parte analfabeti), che, se risultasse eletto uno dell'Orsigna non ancora in sacris (ossia sacerdote) procurasse di esserlo entro l'anno e nel frattempo fosse obbligato di far celebrare le tre messe.
Il rogito notarile, notaio Battista Puberini, fu stipulato il mercoledì 8 Luglio 1666 nel tempo del pontificato di Alessandro VII° (Fabio Ghigi) e Arcivescovo di Bologna, il Cardinale Buoncompagni.
I fondatori del beneficio del Vizzero sono:
Giovanni Marco e Michele Sabatini fratelli
Domenico Sabatini (a nome anche dal fratallo assente Giacobbe)
Domenico Paccagnini
Francesco Sabatini
Evangelisti Luca
Giacobbe e Bartolomeo Poli fratelli ( a nome anche del fratello Giovanni assente)
Valentino Bruni
Antonio Sabatini
Domenico fu Pasquale
Pietro Brizzi
Giacobbe Sabatini
Caterina Tombelli Vedova di Mariotto Sabatini
Bartolomeo Paccagnini
Lorenzo Fagnoni
Giovanni di Giacobbe Sabatini
Costoro riuniti davanti all’oratorio dalla chiesa del Vizzero, alla presenza del notaio Puberini e dai testimoni;
Giovanni Fronzoni e il figlio Domenico dal Comune di San Mommé (Pistola), si obbligarono di dare il frutto di alcuni loro terreni in maniera da formare la somma promessa quale reddito del beneficio parrocchiale dal Vizzero.
I frutti erano, oltre che in danaro, in natura, come frumento, castagne o farina di castagne ed anche in formaggio e pecore.
Condizione assoluta: il Rettore doveva essere eletto da loro e la loro volontà di scelta doveva essere rispettata.

N O T E:
L’oratorio o Chiesa del Vizzero, fu eretto nella proprietà dai fratellì Marco e Michele Sabatini, in località allora denominata "LA BORA".
Inoltre gli erigendi impegnavano anche i loro eredi al versamento del tributo al beneficio parrocchiale, con facoltà, qualora volessero svincolarsi, di cedere alla Chiesa quelle proprietà da loro precedentemente designate nel rogito.
Siamo propensi a pensare che alla morte dai fondatori, gli eredi abbiano incontrato difficoltà nei dividersi le proprietà su cui gravava l'obbligo dal rogito.
Di conseguenza avranno ritenuto più opportuno cedere gli appezzamenti di terreno alla Chiesa, conservando però il diritto all'elezione dal Rettore e di beneficiare della celebrazione di tre messe.

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